Penso, inoltre, a come debba sentirsi un bambino inquadrato mentre fa i capricci davanti a una pietanza non gradita o un genitore, “giudicato”, per definizione, riguardo alle proprie modalità di accudimento!
L’educazione alimentare è altro. Parte dalle esperienze-scoperte dei bambini e arriva alla consapevolezza. Fornisce nuove certezze ai genitori senza mortificare nessuno e, soprattutto, non è spettacolo, ma un lavoro rigoroso e ogni volta nuovo e vario. Vivere nell’epoca della comunicazione e dell’immagine non giustifica la tendenza a fare di tutto un reality. Il corpo e la salute dei bambini, attenzione, non possono diventare oggetto di “intrattenimento e godimento mediatico”!
Commento nato dalla lettura di http://www.ilfattoalimentare.it/programmi-televisivi-ragazzi-obesi-bocciati.html