Archivio della categoria: Nutrizione

Le risposte dei grandi

bimbo2Sull’influenza che i genitori possono operare nei confronti delle scelte alimentari dei figli esistono oggi molte evidenze scientifiche. Una serie di studi recentissimi si è infatti occupata della relazione fra l’autoregolazione delle emozioni e la scelta alimentare che passa per il meccanismo antico di fame e sazietà. In pratica, la reazione dei genitori all’esternazione emotiva dei loro bambini influenza il loro modo di esprimere le emozioni da adulti; l’autoregolazione dei bambini, cioè, viene costruita proprio sulle risposte degli adulti di riferimento. È ormai accertato che queste reazioni pesino anche sull’introito calorico, influenzando profondamente le scelte alimentari.
Genitori capaci di accettare e gestire le reazioni dei propri figli, siano esse positive o negative, sono anche in grado di effettuare scelte appropriate nel momento in cui il bambino esprimerà fame o sazietà. Questi genitori, per intendersi, non useranno il cibo per confortare e calmare il proprio bambino, ma accoglieranno la sua reazione cercando soluzioni alternative e fornendo altri strumenti per gestire frustrazione, rabbia e sconforto.
Quando il cibo viene utilizzato per lenire ansie ed angosce, per ricompensare o calmare, le successive risposte emotive del bambino saranno destabilizzate ed egli legherà al consumo di cibo la gratificazione ed altre sensazioni positive.

Attenzione, quindi, alle frasi “se fai il bravo ti compro il gelato!” oppure “se fai tutti i compiti avrai il budino al cioccolato!”. Attenzione a non rendere il momento del pasto terreno di ricatto e a non trasformare il cibo in un’arma che separa e crea distanze fra chi nutre e chi è nutrito.
Educare un bambino a scelte alimentari equilibrate è un’attività che deve passare attraverso la corretta gestione delle emozioni, il buon esempio e la consapevolezza dei grandi. Ogni risposta del genitore alle richieste del proprio figlio deve proporre strumenti, non chiudere dialoghi, imporre soluzioni predefinite o, al contrario, dare la sensazione che egli debba cavarsela da solo. Nel mestiere più difficile del mondo, infatti, l’equilibro sta a metà strada fra la fatica dei no e la gioia dei sì.

Pubblicato su Dimensione Agricoltura novembre 2013

 

 

Lussi, sprechi e bisogni

bimbomngiaPer chi fa il mio lavoro la frase “mangiare troppo fa male” ha il valore di un’indiscutibile certezza. L’eccessivo introito calorico, insieme alla sedentarietà, come sappiamo, è una delle cause dell’epidemia di obesità e di tutte le sue nefaste conseguenze (diabete, sindrome metabolica, ipertensione, alcuni tipi di tumore). Con l’avanzare delle conoscenze scientifiche questa certezza si è arricchita di ulteriori dati e considerazioni ed oggi, quindi, è nota l’influenza negativa che l’eccesso calorico ha sul cervello. Un gruppo di fisiologi e biologi molecolari cinesi dell’università del Wisconsin ha condotto studi interessanti sul tema, concludendo che un’abbondante scorpacciata a tavola si traduce in un’alterazione dei segnali che giungono all’ipotalamo, area celebrale in cui è situato il centro che regola la fame e la sazietà. L’equilibrio fra queste due sensazioni ataviche e fisiologiche viene in qualche modo destrutturato dall’abbondanza di cibo.

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La mela del Ministero

Il noto progetto Frutta nelle scuole, attivato da qualche anno dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, vanta nel suo programma la finalità di aumentare il “consumo di frutta e verdura da parte dei bambini e ad attuare iniziative che supportino più corrette abitudini alimentari e una nutrizione maggiormente equilibrata, nella fase in cui si formano le loro abitudini alimentari”.fruttanellescuole
Senza nulla togliere alla bontà delle intenzioni, vorrei riflettere sul metodo, partendo dalla mela (frutto comune, in genere amato dai bambini) che il Ministero ha ritenuto frutto adeguato per i nostri figli. Da qui, forse, ognuno di noi potrà fare le proprie considerazioni anche sugli altri prodotti e sul modo in cui vengono distribuiti a scuola.
Penso proprio alla mela biologica, tagliata a tocchetti, cosparsa di antiossidante, chiusa in vaschette di plastica riciclabile. Sa di “medicina”! Ma risponde a precise norme di sicurezza, della cui importanza però è difficile spiegare ai bambini. È biologica! Ma, se è vero che il cibo biologico è nato dalla necessità e la volontà di avere un pianeta più pulito, perché lo facciamo viaggiare in lungo e largo per il Paese, producendo CO2? È tagliata a tocchetti! Il consumo è veloce e pratico, ma non stimola le sensazioni che dovrebbe.

Un paio di domande per il Ministero, allora: cosa racconteremo ai nostri bambini quando si troveranno per le mani una mela intera, da toccare, addentare, assaporare e riconoscere, al sapore di mela, proveniente da un frutteto del nostro territorio? Qual è, secondo gli esperti ministeriali, la mela giusta?

 

 

Su Dimensione Agricoltura di ottobre 2013

 

Un altro passo, un altro libro.

Scrivere è come vivere, a volte. E’ come specchiarsi, guardarsi negli occhi e decidere di essere se stessi. Ogni libro è un cammino, un sentiero che attraversa aree di interesse, sogni, progetti, opinioni, teorie. Passo dopo passo, mi interessa scrivere, come mi interessa camminare e scoprire cose nuove, dentro e fuori di me.
Ad ottobre, un altro passo, un altro libro, nel mio cammino verso la comprensione e la comunicazione di cose che mi stanno a cuore. Un sentiero che si è concretizzato insieme alla consapevolezza che il mio lavoro non poteva fermarsi alla semplice analisi dei bisogni nutrizionali del singolo. Non poteva essere solo una mera prescrizione di un piano alimentare. Se ogni volta che, parlando di cibo, di educazione alimentare, di nutrienti, sentivo forte il desiderio di andare più in fondo, di collegare nozioni di base alla realtà, di pormi continuamente domande e cercare risposte…allora, il mio lavoro doveva trasformarsi, arricchirsi, completarsi. Doveva comprendere le relazioni del cibo con le produzioni, con le trasformazioni, il territorio, il paesaggio, i cittadini che popolano una terra, le loro esigenze, i loro bisogni. Il mio lavoro aveva ancora molta strada da fare.
Camminando, dunque, per questo nuovo sentiero, restavo sempre più affascinata da quante relazioni e quante ripercussioni avesse, su di noi e sugli altri, l’atto del mangiare. Ho iniziato a riempire il vuoto che sentivo imparando dagli agricoltori, dagli ecologisti, dagli studiosi del territorio, dagli storici, dagli insegnanti, da tutti i soggetti che, in un modo o nell’altro, fanno cultura del cibo. E ancora imparo, ogni giorno, in un ascolto che, per mia fortuna, non mi abbandona mai; in quella palestra esigente ed insostituibile che è la quotidianità.
Così, l’obesità, i disturbi alimentari, la prevenzione attraverso il cibo hanno assunto col tempo connotazioni diverse, molto complesse, per rispondere alle quali non basta più una sola prospettiva, ma uno sforzo verso un campo di visione molto ampio e articolato.
Quindi, cultura del cibo a scuola, nelle famiglie, nei centri sportivi; cultura del cibo legata alla letteratura, alla storia, all’arte; e ancora, strumento fondamentale di integrazione ed accoglienza; così come braccio destro della prevenzione di molte delle patologie dei nostri tempi. Cultura del cibo per ricostruire fiducia nel futuro, nell’autosufficienza; per non sprecare, per imparare a rispettare, per rigenerare risorse naturali ed incamminarsi verso un mondo più pulito e sopportabile.
Il prossimo passo, dunque, il prossimo libro, accompagnerà chi vorrà leggerlo lungo un sentiero di domande e tentativi di risposta, una strada che non riporta indietro ma che sa di “ritorno”. Un libro sull’alimentazione, sui cicli della natura, sull’accudimento che passa attraverso il cibo e il rispetto per le cose e le persone.

Che il cammino, allora, inizi!

A fine ottobre, in libreria, per gli “Obliqui” di ETS!

Pensa alla salute!

Presso lo Studio di Nutrizione Clinica dott.ssa Giusi D’Urso
Biologa Nutrizionista, Patologa Clinica sono attivi vari percorsi nutrizionali!

 Percorso Sovrappeso/obesità (2 mesi)


Due mesi intensivi di riabilitazione nutrizionale, con incontri settimanali che prevedono:

  • educazione alimentare: imparare a scegliere, conservare, preparare e associare bene i cibi;
  • piano alimentare personalizzato: ognuno di noi risponde in modo individuale al cibo di cui si nutre. Il piano alimentare deve adattarsi allo stile di vita, al gusto e alle esigenze individuali. Durante il percorso viene plasmato e modificato in relazione ai cambiamenti metabolici e ai risultati raggiunti;
  • controlli settimanali dei parametri antropometrici (peso, altezza, circonferenze);
  • colloqui con la Nutrizionista sulla motivazione e l’esperienza del percorso.

Percorso Pancia mia (1 + 3 mesi)

 

Dedicato a chi soffre di:

  • stipsi
  • colite
  • gonfiore
  • ernia iatale e reflusso
  • digestione lenta

Un mese di incontri settimanali di supporto nutrizionale con

  • piano alimentare personalizzato
  • trattamento di integrazione per l’apparato gastro intestinale.

Seguito da tre mesi di supporto e mantenimento, con 1 incontro al mese.

 Percorso Metabolismo (2 + 6 mesi)

 

Supporto nutrizionale per chi soffre di:

  • diabete di tipo I o II
  • sindrome metabolica
  • patologie tiroidee
  • obesità
  • gotta
  • ipertensione
  • alterazioni del profilo lipidico

Due mesi di incontri settimanali per:

  • piano alimentare personalizzato
  • controlli dei parametri antropometrici
  • educazione alimentare
  • adattamento dello stile alimentare alla patologia
  • integrazione personalizzata

6 mesi di mantenimento: 1 incontro mensile per i successivi 6 mesi.

Percorso Pelle sana (2 mesi)

 

Supporto nutrizionale a problemi di acne, psoriasi ed altre comuni patologie dermatologiche, comprendente 3 mesi di incontri settimanali per:

  • piano alimentare personalizzato
  • integrazione personalizzata
  • educazione alimentare

Si effettuano percorsi di supporto nutrizionale:

1.    durante e dopo terapie oncologiche
2.    per i disturbi della condotta alimentare.

Per informazioni  e appuntamenti telefonare al 347 0912780.

Nata a Messina il 5 marzo 1967, vive e lavora a Pisa, in via Pietro Angeli da Barga, 1. Iscritta all’ONB con n. 058610.

Giusi D’Urso Biologa Nutrizionista. Dopo la laurea in Scienze Biologiche si è specializzata in Patologia Clinica, ha frequentato un master biennale presso CNR di Pisa in Tecniche di perfusione e analisi cliniche nelle malattie cardiovascolari (1995-1997); un perfezionamento annuale presso l’Università di Pisa in Patologia Molecolare (1996); un master biennale, accreditato con Syntonie, in Alimentazione clinica ed applicata (2005-2007); un master annuale presso Università di Firenze – Azienda Ospedaliera Careggi, dal titolo Disturbi del comportamento alimentare in infanzia e in adolescenza (2010-2011).

Lavora presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia presso l’Università di Pisa come Biologo, funzionario tecnico a tempo indeterminato, in regime di part-time e presso diversi poliambulatori di Pisa e provincia, in regime di libera professione, in qualità di Biologa Nutrizionista. Si occupa, pertanto, prevalentemente di Nutrizione Clinica, con particolare attenzione al supporto nutrizionale in cosi di patologie metaboliche, gastrointestinali e oncologiche.
Si occupa anche di divulgazione in campo nutrizionale, avendo al suo attivo i testi: Mangiare in allegria, Felici Editore e Spunti di Nutrizione ed altro, Manidistrega Editrice, Ti racconto la terra per ETS Edizioni (In stampa) e diverse collaborazioni a testi divulgativi quale co-autrice (Per Felici Editore e Loescher –Zanichelli).
Realizza numerosi progetti didattici nelle scuole primarie e secondarie. Ha collaborato con la Provincia di Pisa, nell’ambito del Piano del Cibo. Attualmente collabora con AIED – Pisa con percorsi di supporto nutrizionale e con Confederazione Italiana Agricoltori, sezione pisana, nell’ambito di interventi di educazione alimentare in aziende agro-alimentari.È responsabile dello sportello Mangiosano dell’associazione BabyConsumers e presidente del Centro di Educazione Alimentare La MezzaLuna. È formatrice per Syntonie, ABNI, FISM e CIA di Pisa.

 

Sportello di orientamento nutrizionale

Si comunica che il giorno 3 settembre 2013, nel pomeriggio, presso il mio studio di Largo Arieti (zona Porta a Lucca) a Pisa, sarà attivo uno sportello gratuito di  orientamento nutrizionale per

 

 

  •  disturbi alimentari 
  •  obesità (adulti e bambini)
  • inappetenza infantile
  • disturbi dell’apparato digerente
  • percorsi familiari di educazione alimentare
  • laboratori per bambini

E’ necessario prenotare l’incontro telefonando al 347 0912780.

Vi aspetto!

Parlare di alimentazione…

E’ diventato parte del mio lavoro, parlare di alimentazione. Dopo una prima fase strettamente legata alla nutrizione clinica, ho integrato il mio lavoro allo studio scrivendo e comunicando la prevenzione attraverso il buon cibo e gli stili di vita corretti. Sono venuta a contatto con il mondo agricolo, con quello della grande distribuzione, quello della ristorazione collettiva e mi sono resa conto che parlare di alimentazione significa conoscere e relazionarsi a vari ambienti, varie professionalità, numerosi contesti.
Non avrei mai immaginato, però, che il mio lavoro mi avrebbe portato su un palco che, almeno apparentemente, sembra così lontano dai luoghi in cui comunemente si parla di cultura del cibo e sana alimentazione!
E’, dunque, con curiosità e un po’ di batticuore che mi preparo a questi tre Giovedì della Nutrizione, promossi dal MdS e patrocinati dal Parco di San Rossore.

Una nuova esperienza, una passeggiata insolita attraverso ambienti e contesti diversi da quelli convenzionali, in un quadro suggestivo, quello de La Versiliana, a Pietrasanta!

Vi aspetto!

 

Articoli correlati:
http://www.ognisette.it/news/marina-di-pietrasanta.-tavola-rotonda-sulla-nutrizione-alla-versiliana/

http://247.libero.it/rfocus/18408150/0/marina-di-pietrasanta-tavola-rotonda-sulla-nutrizione-alla-versiliana/

http://www.versiliatoday.it/evento/2013/07/23/101831/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=101831

 

 

Gusti, disgusti, fame e sazietà

Quando mangiamo, in genere, non ci chiediamo quali meccanismi ci portano a scegliere un alimento e a cibarcene. Eppure, dietro un atto così frequente si cela una serie di stimoli sensoriali e di risposte neurologiche molto complessi, che caratterizzano ognuno di noi e il nostro comportamento alimentare.

Il gusto per un dato alimento è un fattore estremamente individuale, legato, oltre che al profilo genetico, ad una serie di stimoli sensoriali piacevoli (ricordi, impressioni, sensazioni, sentimenti ed emozioni) con i quali il cervello si confronta prima di scegliere un cibo. In modo speculare, il disgusto per un dato alimento deriva da esperienze e sensazioni negative legate al suo consumo che costituiscono una memoria sensoriale indissolubile. I comportamenti che ne derivano hanno avuto grande importanza nelle varie tappe delle nostra evoluzione, rappresentando, spesso, una delle poche possibilità di sopravvivere ad alimenti potenzialmente tossici.

Gustare o meno un cibo dipende, dunque, dalle sensazioni attuali e pregresse. Oggi sappiamo anche che le sensazioni più gradevoli derivano da particolari miscele di zuccheri, grassi e sale che compongono certi alimenti. Le reazioni a tali miscele, tutt’ora oggetto di studio, sono all’attenzione dell’industria alimentare ogni volta che un nuovo prodotto deve essere immesso sul mercato. Moltissimi cibi industriali, infatti, sono costruiti “a tavolino”, senza che alcun dettaglio venga lasciato al caso. Di recente, un interessante articolo pubblicato sul settimanale tedesco Der Spiegel spiega, citando l’ultimo di libro del premio Pulitzer Michael Moss, come le industrie che sfornano prodotti alimentari di largo consumo studino e progettino il cibo “emozionalmente perfetto” al fine di fidelizzare il consumatore, piuttosto che nutrirlo.

Quali sono le conseguenze di questi cibi sulla nostra salute?

La risposta è insita nel meccanismo che regola il ciclo fame-sazietà. In generale, quando le scorte energetiche sono insufficienti avvertiamo il senso della fame; mentre, quando il cibo ci ha fornito sufficiente energia ci sentiamo sazi e smettiamo di mangiare. Così descritto, il meccanismo sembra essere di una ovvietà sconcertante. In realtà, nella regolazione del ciclo fame-sazietà intervengono molti e complessi sistemi inconsci, selezionati in migliaia di anni dai processi evolutivi. Una raffinata serie di segnali metabolici, endocrini e neurologici regola il fabbisogno energetico del nostro organismo, registrando ed integrando al contempo gli stimoli provenienti dall’ambiente.

Tuttavia, oggi, l’accesso ad ogni genere di alimento, lo stress, gli stili di vita frenetici e poco sani, mettono a durissima prova il nostro istinto, l’equilibrio energetico e la chimica che li regola. Accade, così, di rifugiarsi nel cosiddetto confort food, cioè in alimenti estremamente calorici che, facendo presa sulle nostre sensazioni, le nostre nevrosi e i nostri bisogni inconsci, forniscono una soddisfazione immediata del palato, creando dipendenza e le basi per l’accumulo di peso e tutto ciò che ad esso consegue.

Ecco che i meccanismi del gusto e del disgusto, così come della fame e della sazietà, vengono destabilizzati, condizionati e spesso destrutturati dalla presenza sul mercato di prodotti estremamente appetibili, poco nutrienti e a buon mercato che agiscono come droghe sul nostro cervello, rendendoci sordi ai reali bisogni dell’organismo.

Saperlo, forse, è già cominciare a cambiare!

 

Pubblicato su Dimensione Agricoltura, luglio 2013

 

 

Sportello gratuito di orientamento

Si comunica che il giorno 25 giugno 2013, nel pomeriggio, presso il mio studio di Largo Arieti (zona Porta a Lucca) a Pisa, sarà attivo uno sportello gratuito di ascolto e orientamento per

  •  disturbi alimentari 
  •  obesità (adulti e bambini)
  • inappetenza infantile

 

E’ necessario prenotare l’incontro telefonando al 347 0912780.

Vi aspetto!