Archivio della categoria: Percorsi nutrizionali

Un nuovo appuntamento per i neogenitori o i genitori in attesa

Sono sempre più numerose le mamme che si pongono domande riguardo alle modalità con cui guidare il proprio bambino nel delicato momento di passaggio dall’alimentazione esclusivamente lattea a quella solida e mista (divezzamento o svezzamento).
Che fare? – mi chiedono – Seguire pedissequamente la tabella proposta da alcuni pediatri? Munirsi di liofilizzati, omogeneizzati e pappe pronte? Attendere che il bambino sia un po’ più grande? E, semmai, quanto attendere? Qual è il momento migliore per introdurre la carne? E le altre proteine?
Le risposte a queste domande (ne ho riportate solo alcune) non possono essere omologate, uguali per tutti i neonati, per tutte le mamme e per ogni svezzamento ci si appresti a sperimentare. Perché? Perché: 1) ogni neonato ha i suoi tempi, i suoi gusti e i suoi bisogni; 2) ogni mamma ha il suo istinto e il diritto di scegliere per il proprio figlio la modalità che più la rassicura e la soddisfa; 3) ogni cibo ha le sue stagioni; 4) ogni territorio ha il suo cibo; 5) ogni famiglia ha i suoi modelli alimentari.
E allora, come comportarsi?

Martedì 15 settembre alle 16,30, la prima di una serie di “Conversazioni sullo svezzamento”, organizzate da AIED Pisa per i neogenitori, in continuità con il percorso di accompagnamento alla nascita.
Per informazioni: Tel. 050 550255, aiedpisa@libero.it
Vi aspetto!

Svezzamento

 

L’obeso non è solo il suo peso!

IMG_2150Con gli anni, ho imparato dal mio lavoro che la prima cosa da valutare nei casi di sovrappeso e obesità non è il peso in eccesso, ma l’individuo stesso, fatto di pensieri, comportamenti, gusti, disgusti, emozioni e sentimenti. Valutare solo il suo peso è riduttivo, così come lo è mirare al solo dimagrimento. Una volta raggiunto un peso accettabile, le sue abitudini pregresse torneranno a farla da padrone se non abbiamo lavorato per ristrutturarle e riabilitarle. Il percorso nutrizionale deve essere sostenibile e personalizzato, prevedere momenti di autovalutazione e confronto con altri individui; porre al primo piano la gestione dell’appetito e delle trasgressioni, coerentemente con le abitudini e i bisogni della persona.   Poiché solo acquisendo strumenti pratici e funzionali l’individuo sarà in grado di affrontare i momenti di fragilità e gestirli al meglio. Evitare trasgressioni e gratificazioni significa eludere il problema e rimandarne la soluzione, instaurando un circolo vizioso fra le compulsioni e i sensi di colpa. E’ importante chiarire da subito che gli obiettivi si raggiungono con la collaborazione,  la fiducia nel trattamento e nelle proprie abilità. E, poiché chi ben comincia è a metà dell’opera, credo si debba iniziare da una comunicazione corretta e un atteggiamento di accoglienza e ascolto. Solo così si può riabilitare, risolvere e costruire

uomoL’immagine è relativa al trattamento di riabilitazione nutrizionale di un uomo obeso di 40 anni, in assenza di complicanze. Il suo Indice di Massa Corporeo (IMC, o BMI in inglese) si è ridotto in maniera sostanziale e graduale, sin dalle prime settimane di trattamento (fino a questo momento, 14 settimane): l’individuo non è stato sottoposto a nessuna dieta restrittiva, ma è stato rieducato alla scelta di cibi adeguati, alla gestione dell’appetito, di eventuali momenti di compulsione e di momenti di condivisione a tavola (feste, aperitivi con gli amici, ecc.). Oltre alla rieducazione alimentare, sta seguendo un’attività fisica quotidiana e moderata.

 

Orari, sedi e modalità operative dello studio nutrizionale.

 

 

 

 

 

Immagine e testo di Giusi D’Urso

Strumenti di nutrizione pediatrica

vitadamamma.comIl pasto assistito è un o strumento utilizzato nel trattamento dei Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) e consiste in un momento di osservazione in cui la paziente (o il paziente) viene assistita durante i pasti da un operatore per aiutarla/o a superare gli ostacoli che impediscono un’assunzione adeguata di nutrienti per quantità e qualità.
Nella mia pratica, tuttavia, ho sperimentato, e negli anni collaudato, un pasto assistito particolare, o più correttamente un pasto “osservato”, adattandolo ai problemi alimentari in età pediatrica, che siano relativi all’inappetenza comune, a disordini alimentari di vario tipo o al rifiuto pervicace del cibo. Si tratta di osservare  la bambina o il bambino in questione durante uno dei pasti principali, possibilmente quello che nel racconto dei genitori viene riferito più problematico, e raccogliere in quel contesto una serie di informazioni che possono essere utili al completamento di una buona anamnesi. L’osservazione deve avvenire in totale accordo con i genitori, in completo silenzio da parte dell’operatore e con modalità non invasive.
In genere, questo tipo di osservazione, meglio se ripetuta più di una volta, si rivela molto utile (in qualche caso, addirittura, illuminante) nel reperire informazioni e chiarire dinamiche alimentari complesse.
Sebbene possa risultare una richiesta insolita, soprattutto all’inizio di un percorso di riabilitazione alimentare dei piccoli, il pasto assistito in età pediatrica , come momento di attenta osservazione, rappresenta a mio avviso uno strumento prezioso per chi lavora nell’ambito della nutrizione pediatrica.

 Immagine tratta dal web

Informazioni su sedi, orari e modalità operative dello studio nutrizionale
In questo blog potresti leggere anche i seguenti articoli attinenti:
Non solo DCA
Le risposte dei grandi
Se non mangiomi vuoi bene?

Se sei un professionista della nutrizione potrebbe interessarti anche questo post:
Corso ABNI di nutrizione pediatrica

 

 

 

 

 

 

 

immagine tratta da vitadamamma.com

Educazione alimentare, passione “trasversale”

945623_10201131460678137_865050723_nSono molti i modi in cui si può fare DSCN6199educazione alimentare ai bambini, ai ragazzi e alle famiglie. Nel mio lavoro ho scelto il metodo esperienziale: fare le cose aiuta a capire cosa sono, quanto sono importanti, come si possono gestire.
Conoscere il cibo, la sua storia, i suoi percorsi – dentro e fuori di noi – è il modo migliore per imparare a sceglierlo.
Oggi, l’educazione alimentare è una disciplina fondamentale: fornisce strumenti per restare in buona salute, aiuta a fare scelte sostenibili, a identificarci con il territorio in cui viviamo, ad arricchire le relazioni umane. Per questo, per la complessità che la contraddistingue è necessario affrontare l’educazione alimentare in modo multidisciplinare, trasversale, attento, approfondito e, possibilmente, giocoso.
In questo m’impegno ogni giorno.DSCN5261

 

 

 

 

 

 

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Immagini di Giusi D’Urso

Si parte…

Mangio   Imparo   Cresco
Percorso di educazione alla corretta alimentazione e alla convivialità

Un percorso che si pone l’obiettivo di identificare le criticità nel consumo del cibo e nella condivisione del pasto e fornire strumenti per superarle. Un modo per educare alla corretta alimentazione coinvolgendo scuole e famiglie. Leggi l’articolo su verisliatoday.it.
Grazie a: Pietrasanta Sviluppo SpA e Comune di Pietrasanta
PIetrasanta

 

Divezzamento: natura o prescrizione?

inappetenteSono sempre più numerose le mamme che si pongono domande riguardo alle modalità con cui guidare il proprio bambino nel delicato momento di passaggio dall’alimentazione esclusivamente lattea a quella solida e mista (divezzamento o svezzamento). Mi capita spesso, infatti, di riceverle nel mio studio e di ascoltare le loro perplessità, di accogliere le loro richieste di rassicurazione. In genere, arrivano con una prescrizione dietetica e relativa ricetta di preparazione delle prime pappe, in concomitanza allo scadere del quinto o sesto mese del proprio neonato.
Che fare? – mi chiedono – Seguire pedissequamente la tabella proposta da alcuni pediatri? Munirsi di liofilizzati, omogeneizzati e pappe pronte? Attendere che il bambino sia un po’ più grande? E, semmai, quanto attendere? Qual è il momento migliore per introdurre la carne? E le altre proteine?
Le risposte a queste domande (ne ho riportate solo alcune) non possono essere omologate, uguali per tutti i neonati, per tutte le mamme e per ogni svezzamento ci si appresti a sperimentare. Perché? Perché: 1) ogni neonato ha i suoi tempi, i suoi gusti e i suoi bisogni; 2) ogni mamma ha il suo istinto e il diritto di scegliere per il proprio figlio la modalità che più la rassicura e la soddisfa; 3) ogni cibo ha le sue stagioni; 4) ogni territorio ha il suo cibo; 5) ogni famiglia ha i suoi modelli alimentari.
E allora, come comportarsi?
Per quanto mi riguarda, da sempre sostengo il divezzamento naturale, intendendo con l’aggettivo “naturale” rispettoso dei tempi, dei gusti e dei bisogni del bambino, oltre che dell’istinto della mamma. Di quel bambino. Di quella mamma. In quel particolare momento.
In genere, sconsiglio i prodotti industriali, poiché la natura, in ogni stagione e in ogni territorio, offre alternative migliori e poiché sono profondamente convinta che l’accudimento dei propri figli debba passare attraverso la preparazione, l’offerta e la condivisione dei pasti.

Informazioni su sedi, orari e modalità operative dello studio nutrizionale.

A La Dolce Linea si parla di Ti racconto la terra e di Nutrizione infantile

Venerdì 15 novembre La Dolce Linea – con Tiziana Stallone e Sara Sanzi

Ecco il podcast

 

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Sportello di orientamento nutrizionale

Si comunica che il giorno 3 settembre 2013, nel pomeriggio, presso il mio studio di Largo Arieti (zona Porta a Lucca) a Pisa, sarà attivo uno sportello gratuito di  orientamento nutrizionale per

 

 

  •  disturbi alimentari 
  •  obesità (adulti e bambini)
  • inappetenza infantile
  • disturbi dell’apparato digerente
  • percorsi familiari di educazione alimentare
  • laboratori per bambini

E’ necessario prenotare l’incontro telefonando al 347 0912780.

Vi aspetto!