Archivio della categoria: Senza categoria

Veloce o leggero?

 

 

farro1Estate, tempo di mare e di cibi leggeri. Ma, attenzione e non scambiare per leggerezza la velocità! Con l’arrivo del caldo, si sa, mettersi ogni giorno ai fornelli non è proprio il massimo. Ma portando a tavola cibi che non richiedono alcuna preparazione si rischia di appiattirsi su affettati, formaggi e tonno in scatola, rischiando di rendere monotona la propria alimentazione e di introdurre più grassi e proteine animali del solito. Per ovviare a questo inconveniente è bene organizzarsi cucinando solo un paio di volte a settimana, facendo le “giuste” scorte da utilizzare poi nei giorni successivi. Un’ottima soluzione la offrono i cereali come il riso integrale e il farro, ma anche il cous cous e la quinoa (pseudocereale) che, una volta prepararti in quantità superiori a quelle necessarie nell’immediato, possono essere conditi, nei giorni successivi, a nostro piacimento con ortaggi stagionali e legumi, anch’essi precedentemente lessati. Ci aiuta molto la produzione estiva di verdure, colorate, versatili e ricche di sali minerali, che di volta in volta possono essere lessate, cotte in umido o consumate crude, oppure cotte al forno. Non dimentichiamo, poi, l’uso delle spezie e delle erbe aromatiche che esaltano i sapori e aiutano la digestione. Infine, da considerare anche i piatti tradizionali come ad esempio la panzanella, che può rappresentare un’ottima soluzione per un pranzo sulla spiaggia se arricchita di una fonte proteica, come le scaglie di grana o ceci lessi, e seguita da un buon piatto di verdura di stagione. Con un po’ di buona volontà e di fantasia, basta investire bene un po’ di tempo ogni settimana per godersi un’estate sana e gustosa.

Scritto per Dimensione Agricoltura

Informazioni su orari, sedi e modalità operative dello studio nutrizionale.

 

 

I primi mille giorni

Ovvero, l’influenza dell’epigenetica.

arte col ciboSe ne fa un gran parlare e a giusta ragione. Diversi pazienti mi hanno chiesto il suo significato e quale peso possa avere sulla  vita e dei propri figli. Ebbene, proverò a fare una sintesi, prendendo in considerazione gli aspetti nutrizionali, sperando di essere di qualche aiuto. In fondo all’articolo, in ogni caso, troverete delle fonti su cui approfondire ulteriormente.
L’epigenetica è quella parte della biologia che studia la relazione fra l’ambiente e l’attivazione e l’espressione dei nostri geni. Quello che accade fra il concepimento e i primi ventiquattro mesi, cioè nei primi mille giorni di esistenza biologica dell’individuo, influenza e condiziona in una qualche misura tutta la sua vita. Fra tali influenze sono fondamentali quelle esercitate dallo stile di vita della madre in attesa e del bambino nei suoi primi due anni.
Molti studi dimostrano il ruolo di programmazione che l’alimentazione della madre ha nei confronti del metabolismo del feto. Secondo la fetal original hypotesis di Barker, di cui ho già parlato in un articolo precedente, le alterazioni nella nutrizione e nell’equilibrio endocrino in epoca fetale determinerebbero un adattamento dello sviluppo che modificherebbe in maniera permanente la struttura, la fisiologia e il metabolismo dell’individuo, predisponendolo a possibili alterazioni cardiovascolari, metaboliche ed endocrine in età adulta. Il processo attraverso cui uno stimolo o un danno, verificatosi in periodi critici dello sviluppo, determinerebbe effetti a lungo termine viene definito programming.
Lo stile di vita della donna riveste, dunque, particolare importanza quando aspetta un bambino. La futura madre dovrebbe avere cura di sé e della sua salute ancora prima di intraprendere il progetto della procreazione, in modo da affrontare l’attesa in buone condizioni e trasmettere al nascituro le buone pratiche che lo aiuteranno a crescere sano e felice.
La risposta all’iponutrizione materna è rappresentata da una serie di risposte quali riduzione del metabolismo e della crescita fetale, tendenza a “fabbricare” riserve di grasso. Tuttavia, anche l’ipernutrizione della gestante, oltre a sottoporre la donna a rischio di diabete gestazionale e ipertensione, espone il nascituro al rischio di sindrome metabolica e alcuni tumori in età adulta.
Si tratta, ovviamente, di rischi e non di certezze. Ma di certo è bene impegnarsi, in questa fase della vita, a fare del nostro meglio, senza avventurarci in diete drastiche e rigide o, al contrario, abbandonarci ad attacchi di fame e scelte alimentari poco sane.
L’influenza dell’alimentazione nei primissimi anni di vita è altrettanto importante: l’allattamento materno è insostituibile sia idal punto di vista nutrizionale che preventivo. In particolare, molti studi dimostrano che un eccessivo introito proteico nei primi due anni di vita del bambino è strettamente legato alla tendenza al sovrappeso e al rischio di patologie metaboliche. Nel bambino, un’anticipazione dell’adiposity rebound (raggiungimento del valore minimo di adiposità prima dell’aumento fisiologico, che mediamente si verifica tra i 5 e i 6 anni) è considerata un indicatore del rischio di obesità in adolescenza ed età adulta. Nonostante la letteratura sull’argomento sia cospicua e indichi uno strettissimo legame fra la durata dell’allattamento naturale e la variazione dell’Indice di Massa Corporea* del bambino durante la crescita, le basi biologiche del fenomeno non sono state a tutt’oggi del tutto comprese. È noto, però, che l’elevato contenuto proteico del latte artificiale, rispetto al materno, induce l’innalzamento di amminoacidi nel sangue e quindi un’importante produzione di insulina (ormone ad azione anabolica prodotto dal pancreas endocrino) e altri ormoni insulino-simili. A tal proposito ricordiamo che il latte umano contiene una quantità di proteine (0,9 g/dl) notevolmente inferiore a quella dei sostituti industriali (circa 1,9 g/dl) e al latte vaccino (3,2 g/dl).
La conclusione alla quale conduce la letteratura scientifica è che bisogna porre attenzione al consumo di pasti eccessivamente proteici sin dalla primissima infanzia e che il divezzamento deve fare i conti con ll’introduzione quantitativamente e qualitativamente corretta dei vari principi alimentari.

Gli studi sull’epigenetica dimostrano quanto sia fondamentale, dunque, l’alimentazione sana in età pre- e peri-natale per garantire, per quanto possibile, i presupposti di salute in età adulta.

*Indice di Massa Corporeo (IMC): Peso in kg diviso altezza in metri elevata al quadrato

  • Barker JDP Mothers, babies and health in later life Edimburg: Harcourt Brace & Co. Ldt 1998
  • Cachera R. et al. Adiposity rebound in children: a simple indicator for predicting obesity. Am J Nutr 1984; 39: 129-35
  • Ozanne S. et al. Fetal growth and adult diseases. Sem in Perinat., 2004; 28: (1): 81-7.
  • S.M. Jensen. Infant BMI peak, breastfeeding, and body composition at age 3 y. Am J Clin Nutr. 2015 Feb;101(2):319-25.

 

Orari, sedi e modalità operative dello studio nutrizionale.

Potrebbero interessarti anche i seguenti link:
articolo 1

 

 

 

 

 

Immagine e testo di Giusi D’Urso.

 

 

Cibo, disabilità e disagio

da Spunti di NutrizioneFino a qualche anno fa non avrei mai immaginato di utilizzare le mie competenze professionali in ambiti così particolari e specifici quali quelli della disabilità fisica e cognitiva e degli stati di disagio psicologico e sociale.
Per caso – ma il caso esiste? – ebbi anni fa l’occasione e il privilegio di lavorare con bambini affetti da patologie genetiche, anche gravi e quella esperienza – lo ricordo bene – mi cambiò per sempre, offrendomi la possibilità di utilizzare i miei strumenti in un modo inatteso e, al tempo stesso, dandomi la sensazione di potermi rendere utile in ambiti che fino a quel momento avevo considerato lontani dal mio. La riflessione che ne è scaturita mi ha portata alla convinzione, sempre più strutturata, che il cibo e l’atto di alimentarsi e di lasciarsi alimentare sono azioni assolutamente imprescindibili e che, più spesso di quanto immaginiamo, possono rappresentare un rifugio, una via d’uscita, un supporto a svariati percorsi e protocolli terapeutici.
Di recente, questa esperienza interessante si è, in un certo senso, integrata e arricchita attraverso un’altra: quella del disagio psichico e sociale. In modo sorprendente, il cibo, la cura per i propri gusti, del proprio corpo, la consapevolezza di ciò che scegliamo, insomma, l’attenzione a come ci nutriamo possono coadiuvare percorsi e recuperi in questi ambiti così complessi. Lavorare sulle dinamiche nutrizionali, manipolare gli alimenti, raccontare le proprie preferenze a tavola e confrontarsi con gli altri significa spesso recuperare il rapporto con il proprio corpo e con ciò che lo appaga e lo fa stare bene. Il cibo è, ancora e sempre, il legame profondo con chi ci ha nutrito e ci nutre, con la terra, con noi stessi, con la nostra storia: l’espressione più alta dell’accudimento e dell’auto-accudimento. Come ho fatto anni fa a non immaginare risvolti così interessanti?
Ogni giorno scopro che fare la nutrizionista significa lavorare su più fronti, essere aperti all’aggiornamento costante e profondo, imparare continuamente dagli altri e adoperarsi per rendersi utili.

 Informazioni su sedi, orari e modalità operative delle studio nutrizionale

Immagine di Giusi D’Urso (tratta dal testo Spunti di nutrizione ed altro. MdS)

Una nuova avventura!

Inizia una nuova avventura presso il poliambulatorio del Versilia Surgery, a Marina di Pietrasanta!
Ci sarò ogni giovedì mattina.

Questi i recapiti, per chi volesse prendere un appuntamento:

logoversilia_studi_medici_1Versilia Surgery srl
Via Arginvecchio snc
55045 Pietrasanta (LU)
Tel. 0584-20696
Fax 0584-267139

I miei recapiti: tel. 347 0912780   e-mail: giusi.durso@libero.it

 

 

Ecoland

Ecoland è una realtà imprenditoriale giovane e dinamica che opera nei settori dell’ambiente e del turismo con servizi avanzati e innovativi.

Con Ecoland percorsi di Educazione Alimentare, laboratori di educazione al gusto, seminari e progetti didattici.