Presentazione il 17 giugno
Per quali lettori?
A quanti mi chiedono se Il cibo dell’accudimento sia un libro dedicato solo alle nutrici, o ai genitori, mi piace rispondere che il cibo e le relazioni che intorno ad esso si strutturano sono fondamentali in tutte le fasi della vita. In tarda età o durante una convalescenza, ad esempio, si torna spesso ad essere nutriti da qualcuno. L’accudimento, dunque, non è relegato alla fase genitoriale, ma – è bene ricordarlo – ci accompagna lungo il nostro cammino attraverso abitudini, relazioni, odori e sapori a noi cari.
Il cibo delle donne
Alla domanda di qualche giorno fa su come mai, pur essendo entrambe donne e per di più madre e figlia, due mie pazienti avessero ricevuto una prescrizione alimentare così diversa, ho risposto che ogni individuo, sebbene dello stesso sesso, e pur condividendo parte della sua genetica con un altro, non ha lo stesso metabolismo, tanto meno la stessa reazione a certe scelte alimentari per il semplice motivo che è, appunto e comunque, un individuo diverso.
Questo è ancora più vero ed evidente nella donna, nella cui vita le variazioni ormonali si avvicendano continuamente, connotando la sua salute e i suoi bisogni in modo vario e del tutto peculiare. Quindi, se per la figlia, in piena età fertile e desiderosa di un figlio, la prescrizione dietetica ha il fine di ottimizzare il ciclo ovarico e preparare l’organismo a un’eventuale gravidanza, per la madre, da tempo in menopausa, i consigli andranno nella direzione della mitigazione di alcuni disturbi legati al momento ormonale e della prevenzione di alcune patologie, tipiche di questa fase della vita, così come anche dell’aumento di peso e di grasso addominale.
Durante la vita fertile, la donna è soggetta a modificazioni ormonali cicliche che fanno oscillare il suo umore, le sue preferenze e il suo peso. Sarebbe impensabile elargirle consigli prestampati, poiché ogni donna fertile ha il suo codice genetico, il suo metabolismo, i suoi gusti e i suoi disgusti.
L’alimentazione, dunque, non può e non deve essere omologata, ma rispondere ai particolari bisogni di ognuno, senza troppe rinunce e andare incontro alle esigenze di quella persona, in quel momento della sua vita. Un certo alimento, quindi, potrebbe essere appropriato in una fase e meno consigliabile in un’altra; questo vale anche per l’associazione fra i cibi, l’utilizzo di alcuni condimenti ed erbe aromatiche e molto altro ancora.
Perché ognuno di noi è un pianeta originale e complesso. Questo, credo, rende il mio lavoro così vario e appassionante.
Informazioni su sedi, orari e modalità operative dello studio nutrizionale.
Ancora un’emozione!
Fra pochi giorni si terrà la prima presentazione del mio nuovo libro “Il cibo dell’accudimento”.
Come sempre, non so dire la mia emozione. E’ strano che a chi fa della passione per la scrittura una professione, d’un tratto, manchino le parole. Ma è proprio così: l’ansia, l’entusiasmo e la gioia che mi accompagnano nel mio modesto mestiere di scrivere di cibo, relazioni e vita tacitano il verbale, come se ogni frammento di energia e attenzione fosse rimasto incagliato nel faticoso, seppure affascinante, navigare nel mare fluido e misterioso interposto fra i pensieri e il ticchettio frenetico sui tasti. Come se esprimere questo “tanto” e “tutto” che mi agita gioiosamente il cuore togliesse qualcosa all’emozione stessa, la sminuisse, la opacizzasse.
Così è, dunque. Sono emozionata e muta. Nell’impazienza di presentare quest’ultima creatura a chi vorrà scoprirla sorrido e sospiro in silenzio, gustando la soddisfazione di essere arrivata fino in fondo anche questa volta.
Vi aspetto, allora, per condividere questa mia vaga, seppure lusinghiera, idea di felicità!
Il mio articolo su Dimensione Agricoltura di Maggio
Un’altra avventura: “Il cibo dell’accudimento”
Presto in libreria.
Prefazione di Chiara Baratell
(Dalla quarta di copertina)
In un’epoca e in una società in cui le pratiche di accudimento sono recepite sempre di più come un’insostenibile complicazione, diventa importante capirne l’origine e la funzione biologica, per accettarle e valorizzarle. In quest’ottica il cibo, primo strumento di accudimento, oltre al valore nutrizionale, reca con sé un’importante simbologia e diventa, nel delicato e stretto rapporto fra il bambino e i suoi adulti di riferimento, insostituibile strumento educativo.
Questo libro offre una visione ampia e olistica del significato di nutrire per accudire e numerosi spunti pratici, che mettono d’accordo l’attenzione alla crescita in salute e la sempre più frenetica organizzazione quotidiana, senza tralasciare il valore del gusto, della convivialità e del buon esempio.
Una lettura accessibile, ricca di riferimenti bibliografici e di occasioni di approfondimento.
Un libro, per gli educatori, per chi si occupa di nutrizione pediatrica e, soprattutto, per la famiglia.
Presentazione a Massa, 8 aprile.
Più ricette e meno diete!
Molti nutrizionisti (e io ne faccio parte!) usano l’educazione alimentare con i loro pazienti, e sono orientati verso l’offerta di strumenti concreti che portino a scelte più virtuose e a uno stile di vita più sano. Il piano alimentare, o come viene chiamato spesso, la dieta, è importante, ma non centrale, soprattutto in condizioni fisiologiche. Se rigido e costellato di prescrizioni troppo restrittive, diventa l’ennesimo capestro, l’ennesima fonte di sensi di colpa, se l’individuo non viene indirizzato e guidato attraverso il cambiamento. Motivazione e consapevolezza sono le scarpe comode e resistenti che lo supporteranno lungo il suo cammino verso uno stile alimentare più sano; insieme alle idee per organizzare i propri pasti senza farsi sorprendere dalla compulsione, alle ricette gustose che aiutino a scegliere e usare al meglio i prodotti di stagione e del suo territorio e a qualche consiglio per compilare una buona lista della spesa, senza farsi tentare dalle mode e dagli slogan, ma con l’attenzione ai veri bisogni. Ogni paziente avrà le sue caratteristiche, i suoi gusti e le sue abitudini; ogni persona ci racconterà la sua vita e la sua storia; conosceremo i suoi punti di forza e le sue fragilità. Il nutrizionista, quindi, sarà in grado di rispondere alle sue esigenze attraverso la comunicazione di pratiche virtuose e suggerimenti mirati e personalizzati, ricordando che il primo passo verso la salute è il momento della lista della spesa, il secondo il tempo speso bene ai fornelli; tutti gli altri, uno dopo l’altro, saranno finalizzati al proprio benessere e alla cura di sé!
Per qualche ricetta, semplice e gustosa, tradizionale e particolare, potete consultare le pagine del blog www.lamezzaluna.eu